Da 25 anni la falesia di Sant’Anna rappresenta per gli scalatori del Levante ligure un luogo dove ritrovarsi nelle ore infrasettimanali sottratte al lavoro, agli impegni familiari, all'incalzare di una vita troppo veloce.

Un piccolo rifugio insomma, anche solo per prendere un po' di sole, a pochi minuti dal parcheggio e da una strada trafficata di cui incredibilmente non si avverte il rumore grazie al sottofondo costante del mare.

Un pò di numeri: 11 le soste sostituite, 50 i chiodi aggiunti o sostituiti, 4 le giornate di lavoro e 500 gli euro spesi per il materiale tutto in inox 316L, l’eccellenza sul mercato.

Da chiodatori d'esperienza ribadiamo comunque che questa è una parete potenzialmente pericolosa, dove il casco è la minima forma di protezione da indossare quindi SEMPRE.

Uomo avvisato...

Attrezzata negli anni ottantada Tommaso Dentone e Craig Rezac rappresenta una delle grandi classiche della Parete Striata al Muzzerone insieme a Supernova e Siddharta.

Sette lunghezze di bel calcare in un ambiente unico che mozza il fiato, caduta nell'oblio negli ultimi anni a causa del pessimo stato delle protezioni ,è stata recentemente riattrezzata da Arrampicate.it grazie alla donazione di un privato del materiale per l'armo in inox marino 316, seguendo i più alti standard attuali di qualità e quindi di sicurezza.

Dopo i fasti degli anni novanta le falesie di Camelot in val Cornei a Finale tornano a rivivere una nuova stagione con oltre venti nuovi itinerari su un totale di circa sessanta, nuovi spazi alla base e un nuovo sentiero di accesso. Special thanks to: Andrea Costaguta, il geometra delle falesie; Outpost Mountaneering, in via del Municipio 4 a Finalborgo, che ha donato il materiale e dove troverete i volantini con le info sulle vie; OutdoorLiguria, reni, braccia e determinazione compresi; L'Associazione Su×Giu' di Orco Feglino, per la collaborazione nella lotta contro l'elemento vegetale e i lavori in parete; Il b&b Bed&Climb di Paola Minuto e Mauro Borra a Orco, per il fondamentale supporto logistico; Tutti quelli che hanno dato ore del proprio tempo o contribuito con il loro portafoglio

OutdoorLiguria in stretta sinergia con il Parco dell'Aveto ha provveduto alla creazione di un nuovo sito di arrampicata a pochi minuti di cammino dal lago delle Lame e dall'omonimo albergo.

Il masso attrezzato è alto una decina di metri ed offre una quindicina di itinerari su una diabase generalmente molto solida, con protezioni inox resinate molto ravvicinate ( e sosta con moschettone) adatte a chi debutta da capocorda.

Si va da difficoltà proprio elementari per i bimbi a sequenze che risultano interessanti anche per i bambini più "adulti"...

Grazie alla collaborazione tra OutdoorLiguria e Marco Quaglia, gestore del rifugio Bozano al Corno Stella, nell'estate 2014 si è potuto procedere alla riqualificazione della storica Falesia Zuppa, splendida barra di granito sita alle pendici del versante ovest della Serra dell'Argentera. Potrete trovare un po' tutti gli stili di scalata: dalle placche di aderenza, alle fessure ad incastro, ai diedri tecnici per arrivare a qualche strapiombetto atletico. Il tutto VOLUTAMENTE senza passaggi obbligati, sul modello dei "secteurs d'initiations" francesi. Gli itinerari attualmente sono 16, con difficoltà dal 4 al 7a, tutti fra i 25 e i 35 metri, necessari 17 rinvii.

L'Antro della Strega, questo è il nome corretto come si può notare dal disegno "rupestre" lasciato dai primi scopritori, è stato fino a ieri uno di quei luoghi di cui narrare ma in cui pochissimi potevano vantare di averci scalato, uno di quelli che "i tedeschi fanno 1000km in auto, 2 ore tra i rovi a lacerarsi i vestiti e poi trovare 5 tiri arrugginiti" ma con un panorama magnifico.

Oggi invece è diventato un settore in cui merita andarci, senza stracciarsi e non solo per ammirare l'immenso panorama che si gode da lassù, ma anche per scalare su un numero notevole di tiri mai banali anche sui gradi più facili.
Attenzione però, per coloro che se un tiro è più corto di 25m non è un tiro da scalare, è meglio vada altrove, qui è il regno del "corto".

Il "Farfablocco" è un masso erratico che emerge dal grato del torrente Aveto nei pressi dell'area attrezzata di Farfanosa in Val d'Aveto.
Il grande masso è stato attrezzato dall'associazione Outdoor Liguria nel 2012 con l'idea di poter ampliare l'offerta turistica della vallata con una "palestra di roccia" di facile accesso e adatta a tutti coloro che vogliono iniziare a praticare l'arrampicata sportiva, con linee adatte anche per i bambini.

Outdoor Liguria in collaborazione con la sezione del C.A.I. di Cassano d'Adda ha attrezzato un nuovo sito di scalata in Val di Daone (Tn) a poca distanza dal Lago di Malga Bissina, nei pressi della Malga Ervina gestita dal C.A.I. Cassano.
La struttura offre 9 itinerari attrezzati con fix e soste con anello di calata per la pratica dell'arrampicata sportiva, adatti ad un pubblico di neofiti vista la distanza ridotta fra le protezioni; l'arrampicata si sviluppa su parete leggermente abbattuta con qualche passaggio verticale che richiede un po' più di forza.

La Rocca dei Molini emerge da un suggestivo bosco di castagni in un ambiente fresco e ventilato, che consente alla Falesia di essere praticata anche nei mesi estivi.

La Falesia e’ divisa in tre settori che raggruppano una ventina di vie tra le quali sono presenti anche vie per i bambini o principianti.
La chiodatura , realizzata dal team di Outdoor Liguria "capitanato" da Fabio Pierpaoli consiste in materiale inox di prima qualità soste comprese.
FALESIA CHIUSA

Si tratta di una lunga fascia di calcare molto bello per lo più placche e suddiviso in diverse zone separate da tratti di vegetazione.

La chiodatura è stata quasi interamente ripristinata nel 2012 ad opera di Outdoor Liguria e Tothemass che hanno realizzato anche ulteriori 9 tiri nuovi. Non sono richiodati i tiri che partono dalle cenge sospese.

La nuova spettacolare falesia di Norma nata nell'inverno 2012-2013 è panoramicamente senza eguali in zona, già dalla strada che sale in paese si intravedono gli scalatori che sembrano cavalieri medievali all'assedio della città. La roccia calcarea tipica della zona dona una buona variabilità alla tipologia di scalata e l'altezza dei muri permette alle vie di svilupparsi molto in altezza, ci sono tiri oltre i 25 metri.

Questa piccola ma piacevole falesia ha interesse prettamente locale per trascorrere qualche ora al fresco anche nelle più assolate giornate estive.
Si tratta di tre grandi massi su cui sono tracciate diverse linee di scalata adatte sia ai bambini che ai climber più preparati.

Questo piccolo sito d'arrampicata nasce dopo 7 anni di oblio dal primo sopralluogo. Ideale per chi ama l'arrampicata un luogo vicino alla città in un bell'ambiente dove trascorrere in tranquillità qualche giornata.

Si tratta grossolanamente di due placche congiunte di forma vagamente trapezoidale inclinate sugli 80, 85 gradi circa, nel complesso ben compatte, orientate ad est e parzialmente ad Est Nord/Est, con una altezza variabile da 10 a 15 metri nella parte più a sinistra.

La tipologia dell' arrampicata è quella di tecnica e movimento con una continuità abbastanza diffusa, le difficoltà sono contenute entro il IV+

La falesia dell'Invidia è interessante come qualità e quantità di roccia. La recente richiodatura in occasione dei 20 anni dal primo spit, il ripristino della traccia di accesso e la pulizia della base della falesia dalla macchia, ne permettono nuovamente la frequentazione.

Già  e nel 2005 Marco (Thomas) Tomassini aveva provveduto a "restaurare" l'elitaria Falesia Inferiore e per continuare l'opera abbiamo scelto di effettuare un laborioso intervento di recupero della gran parte degli itinerari della lunga fascia rocciosa della Falesia Superiore, praticamente divisa in due settori: destro e sinistro.
Finalmente oggi il lavoro è praticamente completato (manca solo qualche piccolo ritocco) e quindi oltre agli 8 tiri già esistenti che sono stati richiodati, raddrizzati e in alcuni casi allungati, abbiamo "scovato" e attrezzato altre 16 vie inedite.
Le difficoltà sono tra il 5 e il 6b (con un tirello ancora da liberare), naturalmente da confermare con le ripetizioni che speriamo saranno numerose.
L'esposizione per il lato destro è Ovest, all'ombra al mattino: all'ombra al mattino e quindi ideale per l'autunno e primavera con tramonti da poster.
Per il lato sinistro abbiamo invece orientamento Nord- Ovest, perfetto per l'estate e dato il leggero strapiombo, anche per i periodi piovosi.

Bella falesia con alcuni bellissimi tiri, tecnici mai banali, sono anche stati realizzati alcuni monotiri molto facili con chiodatura ravvicinata, ideali per i primi approcci all'arrampicata.

L'opera di chiodatura, richiodatura e sistemazione dei sentieri di accesso è stata autofinanziata e realizzata dall'associazione Outdoor Liguria

Nasce dalla perseveranza e tenacia di Michele Picco, Corrado Brusa e la "scavatrice verticale" Sara Boscolo (oltre all'aiuto di Gianfranco Caforio e Fabio Pierpaoli), questa piccola falesia immersa nel verde della valle che dal mare sale fino allo spartiacque del monte Cornua.

Questa falesia è molto adatta quando non si ha disponibile una intera giornata e si vuole comunque arrampicare vicino casa. La roccia marnosa richiede un attimo di tempo per capirne l'aderenza, a prima vista quasi nulla, ma l'ottima chiodatura ravvicinata permette di scalare senza rischi.

Piccola falesia con alcuni bellissimi tiri tecnici, divisa in tre microsettori di cui soli due richiodati e sicuri.

L'opera di richiodatura è stata autofinanziata e realizzata dall'associazione Outdoor Liguria, capitanato da Fabio 'Bigo' Pierpaoli, e da un gruppo di amici del forum Quotazero.com

Un incantevole angolino di strapiombante relax nella splendida val Cornei.
Ripulita, rivista, richiodata. Falesia da mezze stagioni, ottima anche nei soleggiati pomeriggi invernali.
Il genere predominante è la continuità, tutti tiri allenanti, nessuno banale, difficoltà media tra il 6a e il 6c (6 tiri tra il 3c - 5c), si scala anche quando piove, dove strapiomba.
Che altro dire? al tramonto s'incendia: portate la macchina fotografica!

E' un bel muro a buchi di ottimo calcare con tiri mai estremi anche se non banali, dopo la partenza tipica strapiombante seguono metri e metri di placca verticale o appena appoggiata con ottimi buchi.

Ideale per le calde giornate estive, resta in ombra praticamente sempre e spesso una piacevole brezza soffia dal Ciappo delle Conche.

Prima struttura ad essere valorizzata in Valgraveglia (2003), questo curioso roccione di diaspro che si staglia di fronte all’abitato di Nascio ci regala una decina di itinerari, alcuni dei quali caratterizzati da violente sequenze di forza che si incontrano abitualmente nella pratica del boulder, non mancano però anche itinerari molto più tranquilli ed omogenei su difficoltà classiche lunghi una quindicina di metri.

La falesia è formata da una grande placca di arenaria molto lavorata e con una inclinazione che progressivamente si accentua fino a divenire verticale, sono stati tracciati 17 itinerari interamente chiodati a fittoni resinati a distanza di sicurezza ( da 10 a 14 rinvii ), soste munite di moschettone, la lunghezza varia dai 18 ai 27 ( forse qualcosa di + ) metri le vie non sono ancora state tutte valutate, l'arrampicata non è affatto banale, tecnica e varia, tra il 5 e il 7a+

La roccia fa parte della famiglia dei basalti a pillows (ofioliti). Si presenta generalmente leggermente abbattuta, ma non mancano sezioni verticali o leggermente strapiombanti. A causa della forte ossidazione subita, assume curiose colorazioni che vanno dal beige, al rosso, al marrone scuro.

La chiodatura è stata pensata per il debutto da capocorda, sull'esempio dei 'secteurs d'initiations' francesi, quindi con distanze ravvicinate tra le protezioni e moschettoni di calata in catena.

Le difficoltà sono concentrate tra il 5 ed il 6a, con qualche boulder qua e là più impegnativo. Gli itinerari attrezzati sono 18.

L'esposizione è favorevole a est-sud-est, adatta sia ad una frequentazione invernale (vento da nord permettendo), che estiva (la placca nera va in ombra alle 14.00).

Interessantissima falesia di Diaspro, roccia che presenta buconi simili al calcare finalese, ottima per l'arrampicata. L'imponente lavoro di disgaggio e pulizia delle pareti ad opera dei "soliti noti" (nel 1999) ha regalato agli arrampicatori questo angolo di tranquillità.

La zona di Punta Manara è atipica per l'arrampicata sportiva, l'accesso relativamente lungo la rende uno dei luoghi più tranquilli della zona, gioiello assoluto di tutto il comprensorio Levante Ligure e non solo dal punto di vista arrampicatorio,

Il luogo è aspro e selvaggio anche se a breve distanza dalle fasce di ulivi e viti, si attraversano belle leccete con la presenza della rara quercia da sughero, si scende al mare su una grande "ciappa" orizzontale di compatta solidissima arenaria, resa tale dall'erosione del mare che la batte durante le mareggiate.

Dall'anno 1997 a oggi in questa falesia non è mai stata fatta manutenzione, nonostante il già ottimo materiale utilizzato, gli anni trascorsi e le condizioni ambientali severe stanno progressivamente rendendo NON più sicure le protezioni e le soste, inoltre frane e ripetuti cedimenti, anche del sentiero di accesso rendono questa falesia SCONSIGLIABILE  

Le scogliere di Moneglia sono state per lunghissimo tempo dimenticate nonostante che durante l'epoca dell'alpinismo storico ci siano state incursioni di personaggi epici, si raccontano leggende su tali nomi, sicuramente gli alpinisti liguri le frequentavano i ritrovamenti di tracce di passaggio non sono rari, Fabio Pierpaoli ha riscoperto e ridato vita nuova a questo bellissimo luogo.

Dall'anno 1995 a oggi in questa falesia non è mai stata fatta manutenzione, nonostante il già ottimo materiale utilizzato, gli anni trascorsi e le condizioni ambientali severe stanno progressivamente rendendo NON più sicure le protezioni e le soste, inoltre frane e ripetuti cedimenti, rendono questa falesia SCONSIGLIABILE